“L'editore
ha effettuato, senza successo, tutte le ricerche necessarie al fine
di identificare gli aventi titolo dell'opera. Pertanto resta
disponibile ad assolvere le proprie obbligazioni”. Questo l'interno
di copertina del libro Sociologia della vita quotidiana di
Heller Ágnes
(PGreco,
2012, con prefazione di Lukács
György), uscito la prima volta nel 1970 col titolo A
Mindennepi élet.
Insomma l'editore milanese non sapeva che la Heller fosse ancora
viva.
Invece,
la Heller è viva e vegeta. Ieri ha compiuto 86 anni. Oggi
è ospite a Bolzano
del Centro
per la pace e
ha tenuto una conferenza
all'università
sul tema dell'altro
e dell'amicizia.
Inoltre, sta uscendo il secondo volume della collana “Dialoghi di
pace” che riporta una conversazione tra la filosofa ungherese
Heller e il sociologo polacco Zygmunt Bauman.
La
Heller è conosciuta nel mondo soprattutto per la teorica dei
“bisogni radicali”.
Ne
ho già scritto (v. post del 23 e 30 settembre 2014) e spero che ora
anche l'editore Pgreco si accorga che è viva… e pensa insieme a
noi.
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