lunedì 25 novembre 2013

L’inno ungherese ufficiale (e quello non).



1° pagina manoscritta di Himnus
Nel post del 4 novembre ho accennato alle particolari tradizioni funerarie di Szatmárcseke, un paesino (falu)  di ca. 1.500 abitanti in provincia di Szabolcs-Szatmár-Bereg, nell’Ungheria nord-orientale. 
Questo falu è conosciuto anche per aver dato i natali all’autore  dell’inno ufficiale dell’Ungheria (dal1845): Kölcsey Ferenc (1790-1838), padre del liberalismo ungherese, poeta e critico letterario. Kölcsey nel 1823 ha scritto la poesia Himnusz, che diventerà – con la musica di Erkel Ferenc (1810-1893) – l’inno nazionale ungherese.
La storia e il testo dell’inno (in ungherese) lo trovate sul relativo sito.

Ecco la traduzione in italiano (di Paolo Agostini) delle prima strofa:

Benedici Iddio il Magiar,
con dovizie e buon umor,
su di lui stendi Tua man,
se combatte l’invasor;
sorte avversa chi subì,
goda alfin anni miglior,
Già il Magiar espiò
della storia amaro duol!

Ed ecco il video più cliccato per ascoltare l’inno ufficiale ungherese.

Ma nel terzo millennio l’inno ufficioso più amato dagli ungheresi sembra Magyarország (Ungheria), che si può ascoltare in quest’altro video.
Cantato dalla popolare Oláh Ibolya, su una celebre musica del Cirque du Soleil (Alegría), questo brano ebbe un immediato successo alla sua prima uscita nel 2005. Lo fece proprio il governo socialista di allora, ma se ne appropriò anche il centrodestra che vinse le elezioni nel 2009.
Eccone in anteprima la traduzione in italiano (a mia cura, non bella ma fedele):

-         Magyarország (testo ungherese/italiano)

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