Sfera 2.2, Mátrai Erik |
L’ingresso è gratuito (h. 10-18).
Questo artista è considerato uno dei maggiori talenti della
sua generazione. Utilizza le nuove tecnologie, affidandosi a una simbologia
essenziale – legata ai temi della religiosità e del sacro – dove domina la
luce.
L’installazione nella Chiesa di S. Lio è un adattamento di
un’opera già allestita nel 2011 nella città ungherese di Eger. Nel buio della
chiesa spicca una sfera luminosa formata da 600 pezzi di carta illuminati da
raggi ultravioletti; alla base della “Sfera 02.2” stanno due vasche
semicircolari riempite d’acqua, che il visitatore può attraversare solcando la
semisfera reale e quella riflessa.
La mostra è stata inaugurata lo scorso 30 settembre dal
commissario ungherese per la Biennale di Venezia, Gulyás Gábor. L’evento
rientra nell’ambito dell’anno culturale Ungheria-Italia 2013, che ha
visto molto attiva l’Associazione Culturale italo-ungherese del Triveneto, la
quale domenica scorsa ha festeggiato il “Szabadság nap” (giorno della libertà,
23 ottobre) che ricorda la rivoluzione ungherese del ’56.
L’associazione promuove anche la diffusione della lingua e
cultura ungherese. In tal senso ha segnalato i corsi dell’università di Padova
(Cinzia Franchi) e Udine (Paolo Driussi, Kiss Katalin).
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