giovedì 12 settembre 2013

UE multilingue: passo avanti.



Andrea Bersani (una vignetta per l'Europa)
Quella di ieri èd è una buona notizia per i popoli europei. Nell’Unione Europea non è ammissibile un’oligarchia delle lingue inglese, francese e tedesco. Bisogna rispettare il principio della parità tra tutte le lingue ufficiali dell’UE (attualmente 28) sancito dalla carta.
Così il Tribunale dell’UE ha annullato tutti i bandi di concorso pubblicati solo in inglese, francese e tedesco, e non nelle altre lingue comunitarie, per l’assunzione del personale delle istituzioni europee. La sentenza dà ragione all’Italia, che in prima istanza si era vista respingere il ricorso (il primo nel 2008).
I bandi annullati si riferiscono a concorsi del 2008 e 2009, i cui esiti restano comunque validi.

Quindi, il “trilinguismo”, che di fatto - senza una discussione e un accordo preliminare - si è instaurato come tendenza consolidata nelle istituzioni UE, è una palese discriminazione. In tal modo verrebbero di fatto privilegiati nelle assunzioni anglofoni, francofoni e germanofoni.
Si tratta di una questione di primaria importanza.
Innanzi tutto culturale: le lingue rappresentano l’identità di un popolo e nell’UE tutte devono avere pari dignità. Anche per evitare ciò che, purtroppo, sta già succedendo: l’eliminazione delle lingue “minori” dall’insegnamento a scuola e all’università.
Ma è anche una questione economica: gli investimenti stranieri si indirizzerebbero maggiormente verso i Paesi che hanno “lingue che contano”, penalizzando gli altri.
Secondo Francesco Sabatini, ex presidente dell’Accademia della Crusca, si deve evitare tale palese discriminazione, pur ritenendo “comprensibile” il primato assegnato all’inglese come lingua veicolare nelle istituzioni o come lingua ausiliaria di intermediazione (articolo del Corriere della Sera del 20 marzo 2010). Occorrono dunque misure per evitare discriminazioni: per esempio fino al 2005 nei concorsi europei una prova era sostenuta nella lingua materna e un’altra in una lingua comunitaria a scelta.
Perciò l’UE si deve attrezzare a promuovere il multilinguismo, spendendo un po’ di più in traduzioni (anche in italiano e in ungherese), garantendo così criteri democratici nella gestione degli affari comuni.

Nessun commento:

Posta un commento