La
transizione 1989-90 dei paesi dell’Europa Centro-orientale ha consentito, tra le
altre cose, di far uscire dal ghetto la letteratura a cavallo di XIX e XX
secolo degli scrittori locali, rivelatisi grandi autori mitteleuropei del
Novecento.
Tra essi ha un posto di rilievo l’ungherese Kosztolányi Dezső (1885-1936), scrittore, poeta e giornalista, che ha anche tradotto molte opere di autori occidentali (Baudelaire, Goethe, Maupassant, Rilke, Shakespeare ecc.). Inoltre, egli è stato nel 1908 tra i primi sostenitori della leggendaria rivista letteraria Nyugat (Occidente).
Kosztolányi
è nato a Subotica (ungh. Szabadka),
oggi in Serbia ma allore parte del Regno d’Ungheria, o meglio dell’Impero
Austro-Ungarico; località che servì come modello per la città immaginaria in
cui ambientò diversi romanzi, tra cui Pacsirta
(“Allodola”, pubblicato nel 2000 da Sellerio, tradotto da Matteo Masini).
Da ragazzo
fu espulso per insubordinazione dalla scuola locale, di cui era preside suo
padre. Poi per tre anni studiò ungherese e tedesco a Budapest, ma dal 1906 si
dedicò al giornalismo. Iniziò poi a pubblicare poesie, rivolgendosi dal 1920
alla narrativa.
Il romanzo
che lo ha reso noto in Italia è “Le mirabolanti avventure di Kornél (ediz. E/O,
1990, tradotto da Bruno Ventavoli), una raccolta di tredici racconti,
ripubblicata nel 2012 da Mimesis con il titolo originale, Kornél Esti, nella traduzione di Alexandra Foresto. Altri libri
tradotti in italiano sono: Nerone, il poeta sanguinario (Nero, a véres költő, Castelvecchi 2014, trad. Silvio De Massimi), Il
medico incapace (A rossz orvos, Rubbettino
2009, trad. Roberto Ruspanti), Anna Édes (Édes
Anna, Anfora 2014, trad. Rényi Andrea e Szilágyi Mónika); edizioni non
reperibili, Nero e Édes Anna furono pubblicati in Italia
negli anni ’30.
Conoscere
meglio Kosztolányi sarà possibile per chi parteciperà alla conferenza “Un
autore mirabolante: Dezső Kosztolányi in Italia. Le traduzioni ‘vecchie’ e
nuove, parziali e integrali di Kornél Esti e Anna Édes”, che si terrà a Padova martedì 31 marzo (Palazzo
Maldura, h. 16.30) grazie alla locale università.
Introduce
l’esperta docente Cinzia Franchi, parleranno le italo-ungheresi Szilágyi Mónika
(edizioni Anfora) e Alexandra Foresto (traduttrice).
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