Nyújtsd neki a
kisujjad, a karodat akarja, tradotto: “gli offri il tuo dito, vuole il tuo
braccio”. In italiano è quasi identico, “gli dai un dito e ti prende la mano”,
però con una variante che ne inverte quasi il senso: “a chi ti porge il dito,
tu piglia il dito e la mano”, che il Giusti inserisce nel gruppo cupidità, amor di se stesso.
Già due mila anni fa i romani mettevano in guardia (latino: si digitum porrexeris, manum invadet)
dall’essere troppo arrendevoli o generosi nei confronti di altri
(presumibilmente, avidi), che ne approfitterebbero per prendersi il massimo
vantaggio.
È un proverbio tuttora molto utilizzato, anche in forma
iperbolica, come quella del produttore cinematografico Vittorio Cecchi Gori che
– a proposito del politico-imprenditore Silvio Berlusconi – confidò: “Silvio è
uno che, se gli dai un dito, si prende il culo”.
Questo proverbio l’ho trovato in European proverbs in 55 laguages (De Proverbio.com, 2002) del
paremiologo ungherese Paczolay Gyula, amico di questo blog. Nel libro è
accompagnato dagli equivalenti in 50 lingue, arabo e cinese compresi.
Ne riporto alcuni così da fare un confronto tra le varie
lingue, di cui riporto i raggruppamenti più vicini e interessanti.
·
lingue indoeuropee
-
germaniche (Germania, Inghilterra, Svezia)
-
romanze o neolatine (Spagna, Francia, Italia, Romania)
-
slave (Slovacchia, Slovenia)
·
lingue uralo-altaiche (non indoeuropee)
-
ugrofinniche (Estonia, Finlandia, Ungheria)
-
altaiche (Turchia)
DE – Wenn
man einem den Finger gibt, so will er gleich die ganze Hand.
EN – Give
him a finger and will take a hand.
SV – Kommer
fan i kyrkan, vill han strax upp på predikstilen.
ES – Al villano dale el pie, y tomará la mano.
FR – Si vous lui donnez un pied, il vous prendra la jambe.
IT – Gli dai un dito e ti prende la mano.
RO – Dai un deget si-ti ia mîna toatǎ.
SK – Podaj čertovi prst, uchmetne ti celú ruku.
SI – Ko mu prst pomoliš, zagrabi vso roko.
EE – Anna kujale sõrme ots, tema võtab käe.
FI – Anna pirulle pikkusormi, se ottaa koko käden.
HU –
Nyújtsd neki a kisujjad, a karodat akarja.
TR – Elini veren kolunu alamz.
Alcune lingue dello stesso gruppo appaiono effettivamente
vicine (vedi estone e finlandese, oppure sloveno e slovacco, italiano e
spagnolo); altre non sembrerebbero apparentate (vedi ungherese, turco, svedese
o rumeno), ma tale è la loro classificazione. Evidentemente la linguistica ha
trovato radici comuni nei diversi gruppi, anche se si tratta spesso di teorie
contestate.
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