Cortile degli Spiriti Magni (al centro la statua di Petőfi Sándor) |
Prima di una spiegazione, ecco l’origine di questa notizia inedita.
Il 4 dicembre si è inaugurata a Milano la mostra “Artisti, poeti e intellettuali del
Rinascimento sulle rive del Danubio” (visitabile fino al 2 febbraio), a cura
del Museo Letterario Petőfi di Budapest e in collaborazione con la Pinacoteca
Ambrosiana.
La direttrice del PIM (Petőfi
Irodalmi Múzeum), Csorba Csilla, ha illustrato le relazioni culturali
italo-ungheresi nel Rinascimento (di cui restano poche testimonianze, in
particolare quelle raccolte dall’antico circolo Sodalitas Litteraria Danubiana) e nel Risorgimento. Di quest’ultimo
periodo ha ricordato in particolare la figura romantica del poeta e patriota Petőfi
Sándor (1823-1849), i cui ideali romantici di amore e libertà ebbero larga eco
anche in Italia come esemplare unità di pensiero e azione. Csorba ha inoltre segnalato
la mostra organizzata a maggio di quest’anno a Budapest, Délszaki kalandok (“Avventure mediterranee”), sulla presenza degli
scrittori ungheresi in Italia a cavallo tra XIX e XX secolo.
Don Federico Gallo, direttore della Biblioteca Ambrosiana,
ha raccontato la nascita e lo sviluppo della Fondazione Card. Federico
Borromeo. Questo luogo unisce biblioteca, pinacoteca e accademia: fu inaugurato
l’8 dicembre 1609 per volere di Federico Borromeo – intellettuale aperto (era
in corrispondenza con Galileo Galilei) e cugino del più famoso San Carlo – al
fine di coniugare conoscenza e bellezza. Il complesso edilizio comprende anche
il tempio del Santo Sepolcro, dove – come ha ricordato il console Manno István – ogni anno si celebra una messa per ricordare la rivoluzione ungherese del
1848: il prossimo 15 marzo 2014 sarà il 65° anniversario di questo incontro di
ungheresi a Milano.
Don Federico Gallo e Csorba Csilla |
Nel centro della Fondazione – sulle rovine dell’antico foro
romano (il “cuore” dell’antica Mediolanum) sorge il Cortile degli Spiriti Magni, che ospita statue di famosi personaggi
della cultura universale (Dante, Goethe, Platone ecc.).
Tra queste, c’è la statua di Petőfi Sándor, realizzata dallo scultore ungherese Béni Ferenczy nel 1948, ma – data l’iniziale opposizione delle autorità ungheresi – collocata nella sua destinazione finale solo nel 1973.
Tra queste, c’è la statua di Petőfi Sándor, realizzata dallo scultore ungherese Béni Ferenczy nel 1948, ma – data l’iniziale opposizione delle autorità ungheresi – collocata nella sua destinazione finale solo nel 1973.
Ecco perché si può affermare che Petőfi è nel “cuore” di Milano.
PS: naturalmente adesso il Museo Letterario Petőfi e la
Biblioteca Ambrosiana hanno una copia della mia raccolta di proverbi ungheresi.
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