martedì 1 settembre 2015

Proverbio/detto ungherese del mese (1029).


Ne együk meg az aranytojást tojó tyúkot, ovvero dall'ungherese: “non mangiare la gallina dalle uova d'oro”. È un proverbio prescrittivo noto anche in inglese: The hen laying golden eggs should not be eaten, “la gallina dalle uova d'oro non dev'essere mangiata”.
In italiano esiste solo come modo di dire: “trovare la gallina dalle uova d'oro”, cioè qualcuno o qualcosa che ci porta un guadagno facile e cospicuo.
Tali espressioni derivano da una favola del greco Esopo (620-560 a.c). Un tale aveva una gallina che gli faceva uova d'oro. Credendo dunque che all'interno ci fosse una massa d'oro, le tirò il collo, ma trovò che era simile alle altre galline. Così per aver sperato di trovare in essa un intero tesoro, restò privo anche del modesto guadagno.
Ecco la morale di Esopo: sia pago ognuno di ciò che ha e fugga lontano dall'insaziabile cupidigia.

In italiano esiste un'espressione analoga ancora più utilizzata: “segare il ramo su cui si è seduti”, una metafora utilizzata anche da Bertolt Brecht nell'Esilio: “segavano i rami sui quali erano seduti e si scambiavano a gran voce la loro esperienza di come segare più in fretta, e precipitarono con uno schianto, e quelli che li videro scossero la testa segando e continuarono a segare”.

Insomma, spesso l'uomo ha un comportamento stupido, un egoismo stupido incapace di vedere il futuro anche prossimo. Anche senza appellarsi all'altruismo e alla solidarietà, sarebbe sufficiente un comportamento da “egoismo solidale” per affrontare con successo i gravi problemi del proprio paese, dell'UE, del mondo.
L'attuale vicenda UE-Grecia non sembra mostrare, purtroppo, tale lungimiranza da parte dei vertici europei (v. articolo dell'economista americano Barry Eichengreen sul Sole 24ore del 16 luglio 2015 dal titolo esplicativo: Un accordo che contiene misure draconiane. La Grecia e l'Europa meritano di meglio. Il programma imposto dalla Germania spingerà Atene fuori dall'euro).
Potremmo applicare all'UE un amaro aforisma di Giuseppe Giusti: il Buonsenso, che già fu caposcuola, ora in parecchie scuole è morto affatto; la Scienza, sua figliola l'uccise, per veder com'era fatto.
In conclusione, come recita un vecchio proverbio contadino: chi troppo munge, ne ricava sangue.

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