Palazzo d'estate (Visegrád) |
Fa eccezione l’Ungheria, dove l’influenza rinascimentale si afferma
già nel XV secolo subentrando a ideali e arti gotiche. Questa anticipazione la
si deve soprattutto alla Regina d’Ungheria, Beatrice d’Aragona – nata a Napoli
e figlia del re Ferdinando I – e al suo consorte, Mátyás (Mattia Corvino,
1440-1490), Re d’Ungheria dal 1458 alla morte.
Alla corte di Re Mattia furono invitati artisti e letterati
italiani (Antonio Bonfini, Galeotto Marzio, Naldo Naldi e altri), e fu creata
la celebre Biblioteca Corviviana –
seconda in Europa solo a quella vaticana – dove furono raccolti migliaia di
codici (ne sono rimasti solo 216) su tutto il sapere umano. Artisti italiani
andarono ad ispirarsi sulle rive del Danubio, come il pittore perugino Tommaso
Musolino da Panicale (v. post del 2 ottobre).
E naturalmente artisti ungheresi vennero in Italia, come Mihály
Pannóniai (Michele Orango/Michele Pannonio), pittore alla corte degli Estensi
di Ferrara. A Ferrara studiò anche, alla celebre scuola di Guarino Veronese,
Janus Pannonius (1434-1472), il più importante poeta umanista ungherese, che
divenne anche vescovo a Pécs.
Influenze si ebbero anche sulle lavorazioni della pietra
tagliata, dei mobili, della ceramica (Mattia fondò a Buda la prima fabbrica di
ceramiche), e si sviluppò anche la stampa (nel 1473 venne fondata da András
Hess la prima tipografia a Buda).
Non fu tutto rosa e fiori: le nuove idee dell’umanesimo
vennero combattute perché tacciate d’immoralità e scarsa religiosità dai monaci
francescani di Buda (Temesvári Pelbart e Laskai Osvát), che trovarono larghi consensi.
Molte tracce dello splendido passato rinascimentale ungherese
sono andate perse, ma restano ancora testimonianze mirabili (come il cortile
rinascimentale del Palazzo d’estate
di Visegrád, a pochi chilometri da Budapest, o la cappella di Bakócz a Esztergom).
Ben venga dunque la lodevole iniziativa del Consolato
Generale d’Ungheria a Milano che, in collaborazione con la Biblioteca
Ambrosiana, promuove la mostra “Artisti,
poeti e intellettuali del Rinascimento sulle rive del Danubio” dal 4 dicembre ’13 al 2 febbraio ’14.
All’inaugurazione parteciperanno il poeta Szőcs Géza e Csorba Csilla,
direttrice del Museo Letterario Petőfi (Budapest), oltre a Mons. Franco Buzzi e
Don Federico Gallo.
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