I
migranti sono una sfida, ma la risposta dev'essere eurpea, non
nazionale. L'Europa perderà la sua anima se il populismo
nazionalista prevarrà sulla solidarietà. E servirebbe una
Costituzione europea.
Sono
in sintesi i contenuti dell'intervista rilasciata a la
Repubblica
(sul quotidiano di oggi) dalla filosofa ungherese Heller Agnés (86
anni).
Già
ieri sullo stesso giornale era comparsa un'intervista al presidente
della Commissione UE, Jean-Claude Junker, il quale lanciava un monito
all'Europa: non alziamo muri contro i migranti, ma includiamoli. Con
condizioni severe d'integrazione, aggiunge la Heller. La quale
ricorda come, invece, gli Usa siano più capaci di accogliere gli
stranieri e se ne siano avvantaggiati in economia, scienza, cultura
ed eccellenze. “Chi
è accolto come nemico diventa nemico. Chi è integrato diventa
patriota come i nuovi americani”, sottolinea la Heller. E
ammonisce: “L'avversione
allo straniero non ci difenderà dagli arrivi in massa, ma ci
impoverirà nell'animo”.
Un'osservazione
all'intervista di Andrea Tarquini alla Heller: la filosofa ungherese
viene definita intellettuale marxista, ma lei da tempo non si
definisce tale (v. post del 23 e 30 settembre 2013).
Sul
rapporto tra il pensiero della Heller e quello di Karl Marx si può
ancora leggere una bella intervista sulla Stampa
del
novembre 2008.
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