Anche
la lingua ungherese ne ha prese in prestito parecchie: il libro di
Fábián
Zsuzsanna e Szabó Gyózó, Dall'Italia
all'Ungheria. Parole di origine italiana nella lingua ungherese
(Forum
edizioni, 2010) ne elenca un migliaio, a testimonianza dei lunghi
rapporti culturali tra i due paesi.
Non
sempre tali parole conservano stessa grafia, pronuncia o significato
(falsi
amici).
Inoltre,
alcuni prestiti hanno origini particolari. Per es. la parola
'leporello': in ungherese (ma anche in tedesco) significa depliant,
pieghevole. Questo perché nel Don
Giovanni di
Mozart il personaggio Leporello legge al proprio padrone un foglietto
piegato a fisarmonica che contiene il catalogo delle sue imprese
amorose.
Poi ci sono parole italiane che,
pur non diventando prestiti in altre lingue, sono molto conosciute.
Qualche anno fa la Società Dante Alighieri ha effettuato un
sondaggio nei paesi dell'Unione Europea per verificare le 10 parole
italiane più conosciute.
Le parole legate alla gastronomia
sono le più note, seguite da quelle relative alla musica: per es. in
Lettonia le prime cinque sono: 'sonetto', 'virtuoso', 'chiaroscuro',
'quintetto', 'violino'. Ma anche la scienza e l'economia hanno
spazio; per es. in Estonia la parola italiana più conosciuta è
'lotteria'.
Ecco
dunque le parole italiane più conosciute negli altri 27 paesi
dell'UE, in ordine di notorietà:
1. pizza
1. pizza
2. cappuccino
3. spaghetti
4. espresso
5. mozzarella
6. tiramisu
7. bravo
8. allegro
9. lasagne
10. risotto.
Ne
seguono altre, diffuse dal cinema italiano: lotteria,
dolce
vita,
gondola, paparazzo, gazzetta.
Non
saprei se in quest'ordine, ma in Ungheria queste sono parole italiane
molto conosciute. Anzi, alcune sono entrate nalla lingua ungherese,
come 'pizza', 'bravo', 'capuccino', 'lotto', 'eszpresso' (questa
anche modificata in presszó,
col significato di caffetteria).
Anche
ciao
è una parola italiana molto conosciuta e addirittura utilizzata a
volte per salutare. Altre parole italiane molto note in Ungheria
sono banca,
mafia
(alla
cui diffusione ha contribuito il film Il
Padrino)
e,
naturalmente, amore.
Insomma - come si legge sul sito
dell'UE - le lingue sono la ricchezza dell'Europa, e quel che le
unisce è molto più di ciò che le divide.
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