La ricerca teatrale internazionale può contare da oltre un lustro sul
gruppo multilingue EuAct,
fondato nel 2009 a Berlino dal regista e attore italiano Paolo Antonio
Simioni, assieme al russo Sardar Tagirovsky.
Il gruppo ha promosso una decina di produzioni teatrali bilingue - soprattutto
tra Ungheria e Italia - basate sul metodo Stanislavskij (il primo insegnamento
della recitazione, centrato su concetto di immedesimazione) e ha al suo attivo
oltre 20 seminari.
EuAct ha coinvolto finora oltre 150 attori, e
conta su membri fissi (gli ungheresi: Béres Miklós, Berki Szofi, Legerski
Krisztina, Nagy Bianka; gli italiani: Giamaria Martini, Alessia Pellegrino, Luca
Rinaldi), oltre che su collaborazioni stabili (gli ungheresi: Gryllus Dorka, Székely
Miklós Béla; gli italiani: Francesco Formichetti, Cristina Pedetta). La tedesca Lena
Lessing, coaching di attori, è membro onorario del gruppo.
Grazie all’Associazione culturale italo-unghrese del Triveneto (sostenuta
dal Consolato ungherese di Venezia), giovedì
26 febbraio alle ore 18 le Sale Apolinee del Teatro la Fenice di Venezia ospitano
due performance teatrali di EuAct: “Tristano S2”, videoinstallazione B/N di 15 minuti, e “Mihi ipsi scripsi”, uno studio per quattro
attori sul rapporto drammatico tra Friedrich Nietzsche e Lou Salomè.
Interessante sarà verificare l’efficacia del principio di EuAct: “non abbiamo bisogno dell’inglese, ognuno la sua
lingua”, cioè confrontare la musicalità della lingua italiana con quella ungherese.
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