Sabato prossimo 25 ottobre (ore 11), presso la biblioteca
comunale di Corbetta (MI),
presenterò la raccolta di proverbi ungheresi per l’ottava volta (l’elenco è alla pagina del libro).
Di solito i presenti mi accolgono con meraviglia sincera (a
volte, maliziosa), chiedendomi perché mi interessa proprio la lingua dei
magiari e la loro cultura.
Questa volta vorrei invertire i ruoli e chiedere al pubblico
cosa li spinge ad ascolatre qualcosa sull’ungherese. Forse il Mal d’Ungheria?
Forse i racconti piccanti di qualche turista in cerca di facili avventure?
Forse la curiosità per un Paese europeo con una lingua non indo-europea?
Vorrei dunque scavare su cosa già sa un pubblico normale sull’Ungheria
e sugli ungheresi. Solo luoghi comuni (e pregiudizi), o anche storie vere di
persone, oltre che di un popolo?
Vedremo.
Chi ci sarà potrà ottenere il mio libro bilingue scontato
(e, se lo desidera, firmato), appunto Affida
il cavolo alla capra. 1001 proverbi e detti ungheresi (Keckére bízza a káposztát. 1001 magyar
közmondás és szólás).
Chi non potrà
esserci, potrà comunque pensare a un originale regalo di natale, acquistando il
libro su Youcanprint.it con lo sconto del 25% fino al 31 ottobre; basta
scrivere sul codice sconto: PROMO25.
Intanto ho scoperto
che la platea degli interessati all’ungherese è più vasta di quanto pensavo.
Infatti, se questo blog in un anno è mezzo ha superato le 12mila
visualizzazioni (da 50 Paesi nel mondo, anzi ora da 51, con l’arrivo dell’Australia),
la piattaforma social collegata – quella di Google+
– ha superato addirittura quota 60.000!
Mi scuso con chi mi
ha scritto su questo social network, cui finora non ho risposto perché poco
pratico di questa piattaforma, molto utilizzata invece da chi naviga di meno
sul Pc e di più sui nuovi dispositivi mobili. Quindi, d’ora in poi, seguirò gli
interessati all’amicizia italo-ungherese anche su Google+.
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