La vampiro-mania dilaga al cinema
(e in libreria), occasione di mettere in scena – con un mix di fantasy e
sentimentalismo – i dilemmi giovanili. Saghe ad uso e consumo del box-office.
Forse questa moda ha smosso i
nostri pigri editori: La vampira snob
(Baldini & Castoldi, 2014, traduzione di Laura Sgarioto) è un libro appena
uscito in Italia, scritto dall’ungherese Szécsi
Noémi nel 2002, e oggi una delle più brillanti penne della letteratura
ungherese.
Il titolo originale, Finnugor Vámpír (tradotto per il
pubblico inglese in The Finno-Ungrian
Vampire), trae ispirazione dalle lingue ugro-finniche, dove il genere
grammaticale non esiste e così un nome può essere sia maschile che femminile.
Il racconto è un’esilarante
satira, opera d’esordio con cui la Szécsi esplora con ironia le nuove
possibilità del gotico. È la storia di Jerne Voltampère che vorrebbe sottrarsi
alla tradizione di famiglia, incarnata da una nonna vampiro, e scrivere favole
per bambini. Vengono trattati "con disincantata leggerezza e sano cinismo temi attuali come l'appartenenza a categorie quali genere e nazionalità, il rapporto tra uomo e donna e il disagio dei giovani verso il mondo".
La figura del vampiro non appartiene
al folklore ungherese, quindi rari sono i racconti che ne parlano. Il
precedente storico più noto è l’attore ungherese Bela Lugosi (vero nome Béla
Ferenc Dezső Blaskó), nato nel 1882 a Lugos (oggi Lugoj in Romania), celebre
per il personaggio del Conte Dracula nei film horror americani degli
anni ’30.
Il racconto è stato selezionato
per la prestigiosa “Notte della Letteratura Europea” nel 2012 in Gran Bretagna,
mentre il secondo romanzo della Szécsi (finora ne ha scritti quattro) ha vinto il
Premio per la Letterature dell’Unione Europea nel 2009.
Ci sarà occasione di incontrarla dal
vivo a Venezia, in cui dal 2 al 5
aprile si svolge il Festival
internazionale di letteratura “Incroci
di Civiltà”, dove per la prima volta è presente l’Ungheria.
Venerdì 4 aprile (ore 9,30) all’auditorium
S. Margherita la docente di letteratura inglese, nonché scrittrice, Michela Vanon
Alliata, introduce il tema “le geografie
del gotico”, con un dialogo tra la Szécsi e la giovane scrittrice inglese
Naomi Alderman, appassionata di nuove tecnologie e ideatrice e sceneggiatrice
di videogiochi.
Il
Festival, che accoglierà 22 scrittori provenienti da diciassette Paesi da tutto
il mondo, è un’occasione speciale per un pubblico di appassionati lettori di incontrare
una molteplicità di esperienze, lingue, culture e generi. Tra gli altri ospiti:
Carlo Petrini, Massimo Carlotto, Jhumpa Lahiri, Sergej Stratanovskij, Daniel
Mendelsohn, Rita Dove, Rhea Galanaki, Salwa Al-Neimi, Caryl Phillips, Ge Fei.
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