“...sia il lavoro che la pubblicazione sono storici e tutti
noi – ungheresi e italiani – dobbiamo esprimere un profondo ringraziamento e
gratitudine...”
(Melinda Tamás-Tarr Bonani, Osservatorio Letterario)
Lo scopo della mia raccolta di proverbi e detti ungheresi – Affida il cavolo alla capra. 1001 detti e proverbi ungheresi (Kecskére bízza akáposztát. 1001 magyar közmondás és szólás) – è divulgativo: un
ausilio agli italiani per parlare l’ungherese, ma anche per parlare
“all’ungherese”, conoscendo e usando modi dire e proverbi magiari. Ma il libro
è anche un contributo per gli ungheresi (più numerosi) che vogliono parlare
“all’italiana”. Una curiosità filologica, se si vuole, ma soprattutto – spero –
uno dei fili per tessere legami tra i due popoli.
Ho cominciato per diletto e passione. Poi, grazie a guide competenti, ho visto crescere la qualità di questa piccola ma significativa opera: l’unica raccolta del genere finora pubblicata in Italia.
È stato un percorso
difficile.
Gli editori italiani
non mi sembrano avere ambizioni culturali al di fuori del sicuramente e
immediatamente profittevole.
Gli studi
accademici, il cui ruolo è indispensabile per salvaguardare lingua e cultura, a
volte mi appaiono rinchiusi in torri d’avorio.
Così, per pubblicare
e diffondere il libro bilingue di proverbi ungheresi, ho dovuto ricorrere
all’auto-pubblicazione (self-publishing)
e alla promozione fai-da-te (presenza a eventi, incontri pubblici, blog),
accollandomi i relativi oneri.
È stato un percorso
gratificante: un continuo apprendimento per me e un attenzione crescente al di
là delle aspettative (v. manifestazioni d’interesse).
E così, anno nuovo, vita nuova.
È uscita infatti la 3° edizione del libro, rivista e corretta (gli errata-corrige di
ciascuna edizione sono disponibili nella pagina dedicata al libro su questo
blog).
Bene la diffusione
del libro (oltre 350 copie), che si può acquistare in oltre mille librerie e
nei principali bookstore online (€ 9,90, ma spesso il prezzo è scontato).
E bene il blog. Oltre
ai 32 Paesi già elencati (post 10 novembre), le visualizzazioni sono arrivate
anche da Slovacchia (Szlovákia), Nigeria (Nigéria) e
Vietnam (Vietnam), sfiorando 5mila
contatti in otto mesi di esistenza.
Il viaggio continua...
A motivare ulteriormente questo blog, arriva l’opinione
dell’Economist, secondo cui le
persone che parlano due lingue sono più flessibili perché possono applicare
strategie diverse di pensiero (v. Anna Maria Testa su Internazionale del 17 dicembre 2013).
E il britannico Telegraph (19 giugno 2013) elenca 7 vantaggi del bilinguismo: più intelligenti; capacità multitasking; minor rischio di Alzheimer e demenza; migliore memoria; più percettivi; migliore capacità decisionale; miglioramento nella propria lingua.
E il britannico Telegraph (19 giugno 2013) elenca 7 vantaggi del bilinguismo: più intelligenti; capacità multitasking; minor rischio di Alzheimer e demenza; migliore memoria; più percettivi; migliore capacità decisionale; miglioramento nella propria lingua.
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