Un'immagine di S.Stefano d'Ungheria |
János Áder, attuale presidente dell’Ungheria, parteciperà domenica 11 agosto ad una messa in ungherese che verrà celebrata dal Padre László Németh nella Chiesa di Santo Stefano d’Ungheria a Padova. È una visita strettamente privata, un’occasione d’incontro per la comunità ungherese in Italia che festeggia il proprio santo simbolo (sul calendario il 16 agosto).
István (Stefano) d’Ungheria è stato il fondatore del Regno d’Ungheria nell’anno 1000 e anche della Chiesa cattolica in quel Paese. Per l’incoronazione, re István si fece inviare la corona dal Papa: una scelta che si rilevò lungimirante, in quanto consentì di non essere fagocitati dal Sacro Romano Impero e, diventando il baluardo più orientale dell’Occidente cristiano, aiutò il nascente Stato a proteggiersi dalle invasioni da Est dei Tartari.
La dinastia degli Árpád, che regnò per oltre 300 anni e a cui re István apparteneva, è la famiglia reale che ha dato più santi alla chiesa cattolica. Lo stesso Stefano (Szent István), che regnò dal 1000 al 1038; sua figlio, il principe Emerico (Szent Imre); il re Ladislao I (Szent László), che regnò dal 1077 al 1095; la principessa Margherita (Szent Margit), figlia di re Béla IV che regnò dal 1235 al 1270.
Sono ancora visibili le tracce del periodo della cattolicizzazione dell’Ungheria nel Medio Evo (che arrivò ad estendersi a circa il triplo dell’attuale superficie, comprendendo parti degli attuali stati confinanti, in particolare la Transilvania in Romania e la Slovacchia). Lo testimoniano le chiese romaniche e gotiche: la cattedrale di San Martino di Bratislavia (Pozsony); la cattedrale di Santa Isabella a Kosice (Kassa); il tempio di Nostra Signora di Buda e quello di San Michele di Cluj (Kolozsvár); la chiesa Nera di Brasov (Brassó).
Altre testimonianze architettoniche sono state lasciate dai monaci benedettini e cistercensi: a Esztergom, Székesfehérvár e Buda.
Nessun commento:
Posta un commento