Il 23 ottobre (rivoluzione
del 1956) è una delle più importanti feste nazionali ungheresi,
assieme al 15 marzo (rivoluzione del 1848) e al 20 agosto
(incoronazione di Stefano I, fondatore dello stato magiaro). Ma anche
la più controversa. Forse è un periodo ancora troppo vicino per
un'analisi storica corretta, condivisa da tutti.
Fino al 1989 il
regime socialista definiva gli eventi del '56 una
“controrivoluzione”, pur ammettendo gli errori del precedente
periodo stalinista che sarebbbero stati corretti. Ma dopo la caduta
del muro, la giusta rivalutazione di quella rivoluzione fallita è
stata anche strumentalizzata per colpevolizzare qualsiasi politica
sociale.
Roberto Ruspanti ci aiuta
a comprendere quegli eventi con un breve ma intenso saggio presentato
a un convegno a Udine nel marzo di quest'anno. Il saggio è
scaricabile per intero.
La sua lettura è ricca di
informazioni sul prima e sul dopo la rivolta di Budapest del '56, di
cui cade il 60° anniversario il prossimo anno.
Inoltre, oggi a Roma, il CISUECO diretto da Ruspanti invita tutti gli interessati alla proiezione del film su Imre Nagy (ore 17 all'Univ. ROMA TRE, aula 18 pt, via Ostiense, 234).
Inoltre, oggi a Roma, il CISUECO diretto da Ruspanti invita tutti gli interessati alla proiezione del film su Imre Nagy (ore 17 all'Univ. ROMA TRE, aula 18 pt, via Ostiense, 234).
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