“La metà orientale del continente
europeo ha attraversato nell’ultimo secolo rivolgimenti politici, tensioni sociali e conflitti etnici che ne
hanno profondamente deviato e rallentato lo sviluppo. Con il fallimento del sistema di Versailles, gli
Stati della regione divennero uno dei teatri principali dell’espansione nazionalsocialista e dello sterminio degli ebrei
durante la Seconda guerra mondiale. La
vittoria dell’Unione Sovietica portò a una liberazione/occupazione, all’egemonia
comunista e alla creazione di un blocco
politico, economico e militare rimasto in vita per quasi mezzo secolo. Dopo il biennio rivoluzionario 1989-91, le
guerre balcaniche e il difficile cammino dell’integrazione
con la UE, i venti Stati postcomunisti e postsovietici si misurano con gravi problemi sociali ed etnici ereditati dal
sistema comunista o aggravatisi durante la transizione democratica".
Si tratta di uno stralcio della presentazione di un libro di Stefano Bottini, Un altro Novecento. L’Europa orientale dal 1919 a oggi (Carrocci, 2011).
Si tratta di uno stralcio della presentazione di un libro di Stefano Bottini, Un altro Novecento. L’Europa orientale dal 1919 a oggi (Carrocci, 2011).
Aiuta a entrare nell’argomento di un interessante conferenza
– “Rivoluzione o compromesso? Il 1989 in Europa centrale” – che si terrà a Venezia il prossimo 18 dicembre (ore 18), presso il Teatro ai Frari (Calle drio l’Archivio,
S. Polo 2464/Q).
Bottini (ricercatore a Budapest presso l’Accademia Ungherese
delle Scienze, Magyar Tudományos Akadémia)
aggiornerà la sua interpretazione sulla storia recente di questa area
dell’Europa, la cui integrazione nell’Unione Europea non appare del tutto avvenuta.
Inoltre, quale ruolo hanno (avuto) Usa e Russia (ex Urss) negli eventi
post-caduta del Muro?
La ricerca storica è indispensabile se, come afferma Moshe
Halbertal nel suo ultimo libro Sul
sacrificio (Giuntina, 2014, traduzione di R. Volponi), “il passato non è
mai un evento concluso; il suo significato continua a svilupparsi e,
retroattivamente, cambia in relazione ai nuovi sviluppi”.
Bottini, gode di una posizione privilegiata, potendo avere
accesso in Ungheria ad archivi rimasti segreti fino all’89. Ecco perché sarà
estremamente interessante ascoltarlo, e porgli domande, in questo appuntamento.
La conferenza è promossa dall’attivissima Associazione Culturale italo-ungherese del
Triveneto, in collaborazione con il Consolato Onorario d’Ungheria a
Venezia.
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